Cattura

Iniziavi a parlare con un sorriso. E con il sorriso finivi: sorriso bello, sincero, a volte un po’ amaro perché la vita non ti era sempre stata amica.

Adesso siamo proprio nel pieno dell’estate in cui di solito iniziavamo a sentirci per la solita pizza dei vecchi della tv, in cui i soliti racconti anche già sentiti e risentiti ci avrebbero fatto ridere come la prima volta e ci avrebbero scaldato il cuore perché in quelle storie c’erano la nostra vita e un lavoro che ci aveva uniti come raramente capita. Ma invece delle telefonate per sapere quando vederci, ci troviamo a scambiarci silenzi e messaggi inzuppati di lacrime e telefonate di pochi secondi, perché appena iniziamo a parlare di te poi non si riesce ad andare avanti. E sentiamo che ci è stato strappato qualcosa di grande e di bello che oggi muore per sempre in tutti noi.

Perché tu, Anna, non eri solo “una” di noi: così come eri stato il primo volto e la prima voce di quella Radio/Tv Parma, eri anche il volto del nostro stare ancora insieme, scherzare, volersi bene.

Quando nel 1980 siamo arrivati noi, quelli della Gazzetta, pareva che dovessimo venire a portare la professionalità vera e invece siete stati voi a insegnarci tutto. Da te, Claudia, Mauro, Betty, Graziella, Pia, Corrado abbiamo imparato le magie del fare radio e tv, ma soprattutto abbiamo imparato la differenza fra avere un po’di successo e farsi voler bene da un’intera città. E giorno per giorno siamo diventati un gruppo unico e unito per davvero, in cui si poteva anche litigare ma dopo cinque minuti sentivi la voglia di ritrovarsi alla macchina del caffè a fare pace. Ma non con te, con te era impossibile litigare: tu mai una parola negativa con nessuno, e nessuno ha mai potuto non volerti bene, anche se questa parola abbiamo iniziato a dircela solo negli ultimi anni, magari dietro il paravento di facebook e di un augurio di buon compleanno, o quando a riunirci sono stati Betty ed Ezio, troppo presto.

Qualcuno ha scritto in un commento una cosa che anch’io penso: nel tuo sorriso c’era anche il sorriso di una Parma diversa, più buona. Che assomigliava di più a una persona bella come te.

 

 

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