Cattura

E’ più lungo il suo nome del tempo che occorre per vedere in Albino Ivardi Ganapini un uomo mite, sensibile e intelligente. Ancora uno di quelli capaci di parlare pacatamente, di confrontarsi, di avere e seguire idee che lasciano poi quasi sempre un segno nella collettività.

Non è solo un premio Sant’Ilario meritatissimo: è anche un esempio che, attraverso le tante avventure vissute a Parma e per Parma (Barilla, Alma, Musei del Cibo, Il Borgo, Amici di Betania, Parma solidale, Amici di Padre Lino), ricorda ai litigiosi e individualisti parmigiani del 2018 l’importanza del lavorare non solo per sè ma anche per la città.

Un ricordo personale: i seguitissimi e proficui dibattiti a Tv Parma negli anni ’80. Organizzati da lui e dal circolo Il Borgo grazie all’intuizione di un fuoriclasse del giornalismo locale come Aldo Curti appena approdato alla direzione della tv cittadina. Si confrontavano in diretta (e rispondendo anche alle telefonate del pubblico) politici e rappresentanti delle istituzioni, con idee diversissime ma tutte proiettate sul Futuro di Parma. Si confrontavano: a volte duramente, ma sempre rispettandosi e senza bisogno di urlare o denigrare…

Già, perchè a volte i parmigiani migliori sono quelli che arrivano da fuori. Magari da Carpineti di Reggio, per poi incarnare e insegnarci la più vera Parmigianità.

 

 

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