Lo dice l’amante più delicato, ma lo può dire anche Barbablù. Nelle parole “Amor mio” c’è il filo sottilissimo che fa da confine: fra l’amore come condivisione e il non amore come possesso (“mio”). E’ partendo da qui che

Giulia Canali e Beatrice Carra, di ZonaFranca Parma, hanno messo in piedi con intelligenza e passione un reading che è finito dritto al cuore passando per inevitabili colpi allo stomaco.

Perchè l’amore esplosione di bellezza diviene troppo spesso gabbia di malamore, sottile ma perfida denigrazione e troppo spesso violenza che uccide. Le donne che avevano investito in fiducia si ritrovano spiazzate, umiliate, percosse: per ritrovare la libertà devono ritrovare sè stesse, a qualunque prezzo perchè “Ogni donna sa in cuor suo quando deve tornare a casa”. Tutto questo, Beatrice e Giulia lo hanno sussurrato e idealmente gridato alle nostre coscienze: e dal silenzio assoluto carico di partecipazione si è passati a un lungo, intenso e ripetuto applauso finale, per le due attrici e per le musiche di Patrizia Mattioli con le luci di Erica Borella. Uno spettacolo sicuramente da ripetere anche in contenitori più ampi, visto che l’ex oratorio si è riempito in pochi minuti.

Nella speranza, che era anche nei saluti iniziali dell’assessora Paci e dell’associazione Maschi che si immischiano, che in questa riflessione e in questa battaglia le donne non vengano lasciate sole. Perchè se uomini e donne sono insieme, come si è visto proprio in questi giorni nelle rievocazioni da Berlino, non ci sono muri che non si possano abbattere.

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