Era stata una bella e promettente sorpresa scoprire che “il viaggio alla scoperta della bellezza italiana” del Corriere della sera, in omaggio a Philippe Daverio, sarebbe passato da Parma proprio in una delle puntata più importanti:

quella dedicata a Leonardo da Vinci.

Raccontiamo con ordine. da alcune settimane, nelle edicole il Corriere della sera ha portato una encomiabile iniziativa, dedicatta all’Arte e a un popolarissimo critico e divulgatore come Philippe Daverio, che ci ha lasciati due anni fa. Una serie di pubblicazioni, con cadenza appunto settimanale, dedicate agli artisti che hanno scritto la storia della Pittura e della Scultura nel nostro meraviglioso Paese, attraverso le parole scritte da Daverio, morto due anni fa.

Iniziativa encomiabile, si diceva, come ogni volta che i giornali cercano anche di divulgare Cultura e Bellezza. E mi aveva colpito e rallegrato che, al momento di presentare il calendario delle pubblicazioni, alla terza settimana – esattamente oggi 11 gennaio – il volume dedicato a “Leonardo, genio della pittura, dell’invenzione e della ricerca” annunciasse in copertina la “nostra” Scapigliata.

Da tempo, infatti, ritengo che Parma, pur nell’ottimo lavoro di risistemazione e aggiornamento della Galleria nazionale, non valorizzi e in particolare non comunichi abbastanza la presenza nella nostra città di questo capolavoro legato al nome di Leonardo da Vinci. Parlando da profano di Arte, e da artigiano di provincia della Comunicazione, ho l’impressione che una analisi di mercato in scala nazionale sui motivi per venire a Parma vedrebbe gettonatissime le nostre specialità gastronomiche, vedrebbe sicuramente citati Correggio e Parmigianino, ma forse solo in piccola parte abbinerebbe alla nostra città la straordinaria opera leonardesca. Che già da sola, lo dico sempre da profano, varrebbe a mio avviso la visita parmigiana.

Così mi sono stamattina precipitato in edicola, già pregustando un articolo che rimarcasse questa incongruenza: ciò che il Corriere ha scelto per la copertina su un artista come Leonardo non è abbastanza conosciuto (quanti parmigiani l’hanno vista e quanti no?) e non è abbastanza promosso proprio da noi.

L’entusiasmo, però, si è ridotto a metà. Benissimo l’iniziativa editoriale, bellissima la Scapiliata in copertina, però… Però poi il risvolto della copertina stessa non va oltre l’indicazione Testa di fanciulla (o La Scapigliata), senza neppure precisarne la collocazione nella Galleria parmigiana. Anzi, le successive indicazioni sugli autori del progetto grafico farebbero quasi pensare a Milano anche come luogo di conservazione dell’opera.

Provincialismo? Può darsi, anche se forse sarebbe stato lecito attendersi almeno questa informazione, visto che poi nel libriccino – anche nella selezione dei pur brevi testi (13 righe per la Gioconda) – dell’opera scelta per la copertina non si parla più.

Peccato. Un’altra occasione sprecata, anche se proprio quella copertina potrebbe essere un ulteriore stimolo per chi deve promuovere l’immagine artistico-turistica di Parma per divulgare ancor più e ancor meglio la presenza nella nostra Galleria Nazionale di questo tesoro.

PER SAPERNE DI PIU’: Madonna Scapiliata

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