Cattura

Se volete mangiare “parmigiano”, l’indirizzo più classico e sicuro è Cocchi, in viale Gramsci  (la via Emilia Ovest nel tratto di città) a fianco dell’Ospedale Maggiore, angolo via Abbeveratoia: tortelli d’erbetta, anolini in brodo, carrello dei bolliti, salumi da accompagnare magari con la tentatrice “torta fritta”… C’è anche il savarin di riso, il piatto che per decenni fece la storia e il “mito” del ristorante Cantarelli a Samboseto (che oggi non esiste più).

Altrettanto sicuro, ma appena fuori città, è il ristorante Ai due platani. E’ in una frazione incollata a Parma (Coloreto) e ai piatti della tradizione parmigiana abbina alcune proposte più ricercate, eredità del lavoro svolto presso l’Ambasciata di Quistello. Con una citazione a parte per il richiestissimo zabaione.

Ancora alle porte della città merita una citazione Antichi Sapori.

PER SAPERNE DI PIU’/PER PRENOTARE:

Cocchi: Gazzetta di Parma – Michelin – TripadvisorSitoFacebookGoogle e Telefono

Ai due PlataniGazzetta di ParmaMichelin – Tripadvisor – Reportergourmet – FacebookGoogle e Telefono

Se questi sono probabilmente i due indirizzi migliori, c’è comunque una schiera di piccoli ristoranti e trattorie in città o appena fuori che garantiscono un incontro soddisfacente con la cucina parmigiana più tradizionale

Antichi Sapori : clicca qui

(La foto è un particolare tratto dal sito del ristorante Cocchi)

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