In un mondo di piazzisti, e talvolta di impiegati del giornalismo, lui è uno “spiazzista”. Che ama spiazzare gli altri quanto forse anche sè stesso: così, quando è arrivata la pensione e te lo saresti immaginato finalmente libero di lasciare più spesso la stretta provincia per girare il mondo, eccotelo inventarsi la più (e la meno) provinciale delle maratone giornalistiche: addirittura maratona di quartiere, km quadrati 1,1 per riadattare il vecchio insegnamento delle suole delle scarpe da consumare al ritmo slow di una Patria parmigiana che tutti percepiamo ma che nessuno aveva pensato di raccontare così: Oltretorrente (OTR: On The Road)…

Cinquemila scatti, cinquemila palpiti di curiosità (“sembra assurdo ma i primi guardiani dell’Oltretorrente di oggi sono i negozianti extracomunitari, fosse anche solo per esigenze di commercio”), cinquemila fotogrammi di tecnica e di cuore: perchè il Duomo e il Battistero sono una splendida cartolina, ma dedlà da l’àcua anche l’obiettivo fotografico esige un’anima.

I 5mila si sono ridotti a 300 pagine: “ridotti” per dire, perchè non si ha notizia di un fotoracconto di quartiere così ampio. Con in più il sottile gusto di una rivincita nel riportare e selezionare gli scatti apparsi in questi anni su facebook e sul web sulla “vecchia” e amata carta dei bravissimi editori della Nuova Berti. Contrappasso non solo nostalgico, per chi ha vissuto una carriera sulla carta prima di diventare pioniere web con Parma Repubblica (e basta il caso Bonsu per sottolineare quanto è stata importante quella testata nel pizzicottare la città ingessata ed esibita dell’era Vignali). Contrappasso orogoglioso di chi è nato professionalmente  negli anni di piombo (quello delle tipografie, oltre che di piombo purtroppo in altro senso nel Paese), ma anche lezione attualissima per chi fra web e carta forse non sa dove e come indirizzare i propri sogni di aspirante cronista.

Tantissima Parma conosce e stima Mascolo, ultimo dei mohicani di una quasi incredibile generazione di fuoriclasse che ebbero le qualità per lasciare Parma e affermarsi fino alla direzione di un giornale in altre città e nei gruppi editoriali più importanti. Si conosce meno la fanciullesca umanità di Antonio, che fra tante storie raccontate ha sempre celato quella del suo naso rosso da clown nei reparti in cui la gente soffre. O l’altra storia bellissima (e pure questa benefica) della sua vigna di città, sempre rigorosamente nella patria Oltretorrente: e del resto dove altro potrebbe insediarsi una vigna di città…?

Anche questo libro ha il sapore genuino di un’uva fatta in casa e senza additivi. E non è un dettaglio che la più atipica delle sue maratone avrà un epilogo a beneficio della mensa di Padre Lino, il più bello dei personaggi della nostra storia parmigiana, che in una foto di Antonio simbolicamente appare più veloce anche dei parmigiani contemporanei. Libro scritto con gli occhi e con il sentimento di un eterno ragazzo, vignaiolo di notizie e maratoneta di curiosità: assolutamente da fare entrare negli scaffali parmigiani, di qua e di là dall’acqua.

Antonio Mascolo – OLTRE IL TORRENTE PARMA (Fotografie e storie di un quartiere) – Nuova Editrice Berti  (30 euro, con parte del ricavato ala Mensa di Padre Lino)

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