Stavo iniziando a scrivere questa cronaca e sul pc mi è comparsa la notizia: Putin annuncia che la Russia ha il vaccino anti-covid. “E’ stato testato anche su mia figlia”…

Ecco: basterebbe una notizia del genere per riassumere tutto ciò che, da lontano, oggi vediamo in quel singolare e affascinante, ma anche ostico, Paese. La potenza, anche della ricerca; la voglia di affermare un ruolo di importanza mondiale; il protagonismo dello “zar” del terzo millennio; la spregiudicatezza (chi userebbe la figlia come cavia…?).

Di quel Paese e del suo leader mi sono trovato a parlare

domenica mattina a Tizzano. O meglio, a chiedere e ad ascoltare, perchè a Parma (anzi proprio a Casola di Tizzano) abbiamo una delle più profonde e apprezzate studiose di quella realtà: Mara Morini, che ha da poco pubblicato con l’editore Il Mulino l’interessantissimo “La Russia di Putin”.

Mara, che è docente all’Università di Genova dopo altre esperienze con gli atenei della nostra regione, si reca spesso in Russia e si è accostata a quel mondo attraverso i suoi grandi scrittori, che è poi il percorso che consiglia anche a tutti noi. La sua analisi è tanto rigorosa e approfondita quanto chiara. Dall’impalcatura istituzionale, che è il pilastro del potere di Putin anche sulla base dell’esperienza e degli errori di Gorbaciov e Eltsin, ai rapporti con governo, Duma, opposizione, mondo dell’economia, mass media, periferie… Il libro spiega quanto sia complesso il sistema russo, e come Putin sia però riuscito a gestirlo in modo fin qui efficacissimo.

In un certo senso, è come se Putin fosse riuscito a rendere “appagati” tutti i principali soggetti della Russia, e in particolare quelli che potrebbero ostacolare il suo cammino. Che, occorre però aggiungere, è agevolato anche da favoritismi, corruzione e brogli elettorali che sono arrivati a toccare fino al 25% di alcune votazioni…

E ad avallare ulteriormente lo spessore della ricerca di Mara Morini, ci sono stati nell’incontro di Tizzano i commenti di due politici di razza, quali l’ex ministro Fabio Fabbri, socialista, e Piersergio Serventi, uno degli esponenti del Pci più attenti alle analisi politiche vere e non calate dall’alto.

Quindi, nello stesso tempo, una mattinata quanto mai istruttiva (su una realtà che tutti noi europei dovremmo conoscere molto di più) e anche l’orgoglio di avere proprio nella nostra terra una studiosa, bravissima anche come divulgatrice come si è visto domenica, di questo livello. Con un pizzico personale di nostalgia, ascoltando Fabbri e Serventi, per la stagione nella quale a Parma dibattiti e incontri del genere erano molto più frequenti ed aiutavano la città a conoscere e a crescere. Ma sono certo che, dopo l’estate e speriamo in condizioni di minore emergenza sanitaria, anche la Russia di Putin e…di Mara sbarcherà anche in città per altre presentazioni cui vi consiglio fin d’ora di partecipare.

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