Bellissime e bellissimi, ora che finalmente li rivedo insieme come non capitava da febbraio. Poi era precipitato tutto in pochi giorni, poi

una telefonata sul filo delle ore “Prof, ho un biglietto per la Sicilia e il treno già prenotato, ma adesso parto o no…?”, poi appunto le scelte diverse, chi è andato e magari è stato guardato come l’untore proveniente dal nord da evitare, chi è rimasto e si è trovato lontano da famiglia o affetti per settimane e per mesi, poi il silenzio e i tragici numeri del bollettino quotidiano, la Parma dell’emancipazione che diventava cupo cielo sempre più lontano, poi i primi contatti a distanza, le videochat, i tentativi di far uscire un po’ di angoscia scrivendo, poi il diario a 50 e più mani coinvolgendo chi voleva essere con noi, poi il numero dei lettori che si impennava come fossimo un sito vero, poi le prime notizie un po’ migliori ma non tanto da tornare, poi l’estate, finalmente ma stranissima a sua volta…

Ogni volta che i social mi proponevano un loro post, cercavo di spiare e di capire quale stato d’animo vi fosse dietro le foto in un bel mare o una montagna o un piatto della tradizione. Ogni tanto qualcuno mi sorprendeva scrivendo anche senza richiesta. Poi la creazione di alcuni blog personali, poi i dubbi sull’anno che sarebbe venuto fra lezioni in presenza o a distanza, poi i loro esami e le mie tesi nel freddo online, poi i post musicali, poi le prime notizie di ritorni, poi le prime foto su Instagram del Lungoparma o di Piazza della Pace, poi l’invasione dei monopattini quando noi ne avevamo uno in aula già in inverno, poi inventarsi dei tirocini interni per gli studenti che faticano a trovarne uno fuori nel perdurante smart working, poi loro che tornano a contattarsi e a chiedermi se il sito andrà avanti anche adesso che il Laboratorio è finito, poi l’idea di un incontro e un brindisi nell’aula “Parco Ducale”, poi una convocazione che per caso coincide con l’80° compleanno di quel John Lennon che propino nelle slide di ogni prima lezione del corso…

Poi i colori del Parco, poi un brindisi a un futuro che non si sa proprio come sarà, poi i loro sorrisi di sempre e la voglia non semplicemente di trovare un lavoro ma di trovare un lavoro che cambi un po’ il mondo.

Contate sempre e solo su di voi, ma se potrò esservi utile lo farò di sicuro. E conserverò questa mattina nel parco come un bellissimo regalo dell’Autunno di Parma e mio. Bentornati, bentornate, buon lavoro, buoni sogni ! 😊

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