Questa cronaca riparte da dove si interrompeva il libro “Il ducato 5 stelle” (Fedelo’s editore): ovvero dopo i primi 100 giorni del governo Pizzarotti eletto a sorpresa (e che sorpresa!) dai parmigiani a fine maggio 2012. 100 giorni già ricchissimi di avvenimenti e con le prime polemiche…
C’erano state le primissime incrinature con i vertici M5s, ad esempio con la bocciatura firmata da Gian Roberto Casaleggio di Valentino Tavolazzi che era stato scelto come direttore generale; poi la travagliata composizione della giunta, con lo sbandierato sistema dei curriculum che però si inceppa con la nomina e l’immediata rinuncia di un assessore all’urbanistica che però risulta in qualche modo legato al fallimento di una azienda; le polemiche dopo la cena “segreta” con il leader pidiellino Luigi Giuseppe Villani, vicepresidente di quell’Iren cui i pizzarottiani si contrappongono nella vicenda dell’inceneritore; i primi cambiamenti apportati all’organizzazione del Regio, con la diatriba per l’orchestra del Teatro che viene progressivamente emarginata.
Una fase che inevitabimente è ancora di studio: per chi si è trovato sbalzato al governo della città senza forse aspettarselo (ad esempio l’autogol – poi rimediato – del voler sospendere una iniziativa gradita a tutti come Giocampus), ma anche per critici e sostenitori. E allora è venuto il momento di far partire la “moviola” di questo decennio, per capire davvero quale eredità ci lascia. Ma non si parlerà solo del governo Pizzarotti e di politica, bensì dei fatti e personaggi che hanno caratterizzato questi dieci anni parmigiani: e infatti il mese di ottobre 2012, da cui partiamo, è già nel titolo dedicato ad un grande e purtroppo tragico esempio di generosità e di impegno per gli altri, da non dimenticare se vogliamo davvero creare una comunità migliore e più limpida.
Ottobre 2012 – Daniele, morte di un angelo
Il mese di ottobre 2012 ha il volto di Daniele Ghillani, ha il suo esempio bellissimo e tristissimo che ancora ci accompagna. Aveva dedicato i suoi vent’anni, l’età più bella, al Brasile dei poveri e alle Missioni. Lo ha tradito un cavo scoperto mentre stava su una scala in un cantiere per la costruzione di una chiesa: è morto folgorato a 23 anni, lasciandoci la sua straordinaria lezione del dono per gli altri. Una lezione che, pur con la morte nel cuore, il padre Federico sindacalista porterà avanti insieme ai tanti che hanno conosciuto questo ragazzo, vero simbolo della Parma migliore e della sua migliore gioventù. E il quotidiano Polis gli dedica un titolo tristemente affettuoso: “Daniele, morte di un angelo”
821 posti di lavoro persi in sei mesi. I dati dell’Osservatorio sul lavoro della provincia sono pesantissimi e raccontano una crisi che morde rabbiosamente. Il dato sulla disoccupazione si accompagna al boom della cassa integrazione straordinaria (+219%) e a un calo dell’export del 4,7%. E, come titola una inchiesta della Gazzetta negli stessi giorni, si accompagna all’emorragìa del commercio: “Negozi: il centro chiude per crisi” racconta il quotidiano dopo le ripetute chiusure degli ultimi mesi fra le vie Repubblica-Mazzini-Garibaldi-Cavour.
In un panorama simile non può non fare notizia in positivo l’inaugurazione a Rubbiano, alla presenza del premier Monti, del nuovo stabilimento Barilla per realizzare sughi che prevede a regime 120 dipendenti. E fa notizia anche fuori da Parma: il Corriere scrive di “giornata nazionale dell’orgoglio” e della “cultura del fare”. Di contro, si chiude ufficialmente (dopo ben 31 anni) l’amministrazione straordinaria che all’inizio degli anni ’80 accompagnò il crac della Salvarani: uno dei marchi più prestigiosi e popolari di Parma negli anni ’60 e ’70 grazie anche ai successi nel ciclismo e in altri sport, prima di una fragorosa caduta (ora ricordati in un interessante libro di Giovanni Salvarani).
In Comune si replica invece il “Vaffa day”, anche se solo per pochi secondi: il tempo, per il sindaco Pizzarotti, di chiudere rabbiosamente la Gazzetta sbottando con la più grilliana delle imprecazioni dopo la lettura di un editoriale di Giuliano Molossi sulla situazione del Festival Verdi “oscurato”. E il vaffa del primo cittadino, pur sibilato, non sfugge ai cronisti che sono lì per una conferenza stampa
Per la giunta Pizzarotti e per la sua maggioranza siamo ancora sicuramente in fase di rodaggio. E le opposizioni non mancano di sottolineare le incongruenze: come nel caso di un pasticcio di delibere e progetti per la cosiddetta via Emilia bis. Mentre sul tema, sempre vivo, dell’inceneritore è lo stesso presidente del Consiglio comunale Vagnozzi a dover rilevare che “i vertici Iren (Viero e Villani) non rispettano il Consiglio”, e non rispondono all’invito per una seduta sul tema. Del resto i rapporti non possono essere idilliaci se il Comune, nel suo tentativo di fermare il forno di Ugozzolo, prova anche a bandire subito una nuova gara per il servizio rifiuti: ma da Bologna Atesir fa sapere che occorrerà attendere il 2014, e quindi nel frattempo si va avanti con Iren.
Ma a proposito di rifiuti, parallelamente alla difficile battaglia per fermare l’inceneritore la giunta Pizzarotti avvìa quella per incrementare la raccolta differenziata: viene annunciato l’inizio del porta a porta anche nel centro cittadino: la nuova fase di raccolta “spinta” coinvolgerà circa 7mila parmigiani. E’ qui che parte la vera guerra ai cassonetti, con due ambiziosi obiettivi illustrati dall’assessore Folli: “Puntiamo al 65% del riciclo (ora è al 49) e le tariffe non aumenteranno”. Anche se il vero obiettivo resta quello di trovare una alternativa all’impianto di Ugozzolo: e dal Municipio si avvia una indagine conoscitiva per realizzare un TMB (trattamento meccanico biologico) che funzioni per 15 anni e che riduca o addirittura azzeri la parte da incenerire o da seppellire in discarica…
Nella fase di rodaggio di cui si diceva, il nuovo governo della città trova un punto di attrito anche con il vescovo. La creazione in Comune di un registro delle unioni civili non incontra certo l’approvazione di monsignor Solmi, secondo il quale “qui si vuole minare la famiglia”. E’ infine una curiosità, che però conferma come tutto di Parma 5 stelle faccia notizia, la presenza nelle prime assemblee pubbliche nei quartieri, al fianco della vicesindaca Paci che l’ha scelta, di una psicoterapeuta con il compito di “aiutare il dialogo con i cittadini”. Che per l’opposizione è invece un “controllo del dissenso con metodi berlusconiani”.
E’ anche il mese in cui la matematica è un’opinione. Opinione su un tema non di poco…conto, visto che si parla dei debiti del Comune: 846 milioni aveva detto il commissario Ciclosi, “solo” 607 dice l’assessore al bilancio Capelli, “Ecco la verità: Parma non è al dissesto” scrive alla Gazzetta l’ex sindaco Pietro Vignali, “No. – dice il pd Iotti – Il Comune ha un patrimonio in gran parte invendibile, quindi il debito è 850”. E intanto Beppe Grillo, impegnato nel tour pre-elettorale in Sicilia, grida che “Pizzarotti si trova in Comune un debito da un miliardo”. Si aggiunge anche il sindaco di Reggio Delrio, secondo cui “Parma è in condizione di dissesto finanziario: si vedeva che spendeva troppo”: davvero, in questo ottobre 2012, a Parma la matematica è un’opinione… In compenso, la matematica comunale cessa di occuparsi di Stu Pasubio: la maggioranza delle azioni (di proprietà municipale e con un alto indebitamento) viene infatti acquistata dalla società reggiana Remilia, che a sua volta fa capo alla Unieco. Ed è un ottobre di cambiamento anche per la holding comunale Stt, che viene affidata al nuovo amministratore Luigi Bussolati. Non prima che l’ad uscente Barbara Piermarioli abbia aspramente criticato l’operato dell’assessore al bilancio Capelli, con cui il vecchio cda ha avuto ripetuti contrasti (ad esempio sul concordato preventivo della Spip e sul cantiere della Scuola europea). Infine, proprio la gestione del debito riporta sotto i Portici del Grano gli Indignados che con pentole e fischietti accompagnarono nel 2011 l’agonia della giunta Vignali: ma questa volta il loro bersaglio è Pizzarotti con la sua “sanatoria generalizzata”.
Negli appalti di Expo 2015 non ci sarà una ditta di Noceto: e il motivo dell’esclusione è una notizia allarmante. L’interdittiva della Prefettura, infatti, parte dall’assunzione come operaio di un killer della ‘ndrangheta con 5 omicidi alle spalle: un nuovo tassello inquietante rispetto ai timori di infiltrazioni delle varie mafie anche nella nostra zona.
Musica nuova al Teatro Regio. E nuovi saranno anche gli orchestrali: la nuova gestione Fontana-Arcà partirà infatti da un bando (in collaborazione con la Fondazione Toscanini) per la selezione dei musicisti che saranno impegnati nelle produzioni della stagione lirica. Il contemporaneo sfratto da via Garibaldi (con diffida ad utilizzare il marchio) dell’Orchestra del Teatro Regio lascia pochi dubbi sulla portata di un cambiamento che trascinerà con sé anche un lungo strascico di polemiche, compresa una guerra sui numeri e sui costi delle due soluzioni. E sullo sfondo del Regio va in scena anche un’altra polemica: quella legata al bando pubblico per la nomina ad amministratore del teatro di Parma. Il sindaco lo ha cancellato e uno dei candidati, Giuseppe De Leo sovrintendente a Fano, minaccia ora di “portare Pizzarotti in tribunale”.
Ma dalla cultura arriva in ottobre anche un grande regalo: il ritorno di Bernardo Bertolucci. Il suo film “Io e te”, tratto dal romanzo di Niccolò Ammaniti, è il racconto di due giovani fratellastri e del loro mondo chiuso in una cantina. E’ l’ennesima lezione di cinema di un regista oggi in carrozzina ( “Per me girare un film è una terapia”) ma ancora capace di creare poesia ed emozioni dietro una cinepresa: struggente la scena dei due ragazzi che ballano abbracciati la versione italiana di Space Oddity.
A fine mese Parma dice addio al sindaco di un periodo caldo: Enzo Baldassi, che da partigiano era stato comandante delle Brigate Garibaldi, aveva guidato la città negli anni della guerra fredda, delle contestazioni sessantottine e della lacerante vertenza Salamini. In totale sette anni (1963-1970), per poi diventare deputato e più tardi presidente dell’Ente Fiere. L’ultimo sindaco comunista in una città davvero rossa: tempi di grandi contrasti ideologici ma anche di reciproco rispetto.
Infine, c’è un fotogramma che merita di essere fermato e rivisto oggi a distanza. Si lega a calcio e economia, e alla visita del presidente del Parma calcio Tommaso Ghirardi nella sede dello sponsor Parmacotto. Si parla della crisi e delle difficoltà delle imprese, ma Ghirardi inizia a sentirsi un po’ abbandonato dalla città e dalle sue aziende e lo dice senza troppi fronzoli: “Questa è una città provinciale che gode delle disgrazie altrui”…
Flash
4 – Quattro mesi per i quadri nascosti. Si chiude con un patteggiamento una delle vicende collegate al crac Tanzi: vicenda emersa clamorosamente con un servizio della trasmissione televisiva Report nel dicembre 2009.
5 – Si disinnesca sul nascere quella che si stava rivelando per la giunta una impopolare polemica. Dopo un primo stop viene infatti confermata pienamente la convenzione per Giocampus, il progetto di attività motoria ed educazione alimentare per le scuole di Parma.
6 – Busta con proiettili inviata al sindaco di Colorno Michela Canova. Al già significativo messaggio dal sapore mafioso, si aggiungono minacce dirette allo stesso sindaco e ai vigili.
9 – Una notizia in bianconero: ecco la parola fine al crac Salvarani. Si chiude infatti l’amministrazione controllata di una azienda che fece la storia (anche per i grandi successi sportivi) e che poi precipitò in una crisi irreversibile negli anni ’80. Sono rimasti 95 creditori, che si spartiranno 692mila euro.
11 – “Non hanno commesso il fatto”. Si sgonfia così l’ipotesi di turbativa d’asta per cinque funzionarie della Provincia: una indagine “Car money” che era uscita nel mezzo delle inchieste giudiziarie sull’amministrazione Vignali e che aveva fatto un po’ da piccolo contrappeso sul fronte politico opposto che amministrava Piazza della Pace.
18 – Verso una sfida in tribunale Pizzarotti-Sgarbi? Il critico definisce Pizzarotti “uno che governa e non sa nemmeno perché”. La replica: “Esilarante ricevere critiche dall’ex sindaco di un comune sciolto per mafia”. Controreplica: “A Salemi ho fatto in 3 anni quello che lui non riuscirebbe a fare in 20”. E l’annuncio di querele
19 – Papi o Pipa? Sembra incredibile, ma uno dei temi principali del dibattito politico è quale delle due province, fra Parma e Piacenza, debba precedere l’altra nel nome, nel caso probabile di fusione.
19 – Addio a Camillo Catelli, uno dei grandi protagonisti del boom del made in Parma nel settore dell’impiantistica alimentare.
24 – Uno su due non li fa: su 131 controlli della Guardia di Finanza, in ben 68 casi l’esercizio controllato non aveva rilasciato lo scontrino o ricevuta fiscale.
25 – Stipendi non pagati, licenziamenti annunciati e sciopero del personale: si fa più pesante la situazione dell’emittente Teleducato: sarà purtroppo il prologo di una lunga vertenza con aspetti societari ma anche giudiziari.
27 – Tragedia sfiorata sullo Stradone, dove crolla un ramo di ippocastano del peso di 10 quintali. Per fortuna non ci sono feriti, ma gli abitanti parlano di uno schianto che ha dato la sensazione di una scossa di terremoto.
27 – Allarme anche in Palatina, per un incendio. Un cortocircuito fa scattare l’allarme e viene evacuato l’intero palazzo della Pilotta. Per fortuna l’immediato arrivo dei vigili del fuoco risolve la situazione senza alcun danno alla struttura.
28 – Ecosistema urbano: Parma è sempre nella top ten, ma scivola dal 5° all’8° posto. Colpa soprattutto dell’inquinamento, con i giorni di sforamento dei limiti aumentati sia per il Pm10 che per l’ozono.
30 – Parma è fra le città più “smart” d’Italia, dice la classifica di Forum PA pubblicata dal Sole 24 ore. E questo dà lo spunto all’ex sindaco Vignali per rifarsi vivo con una lettera aperta: “E’ un riconoscimento del mio lavoro, nonostante il tanto clamore suscitato l’anno scorso contro la mia amministrazione”. (Va però ricordato come il “clamore” fosse anche legato ad alcuni arresti per le presunte mazzette legate ad alcuni settori dell’attività comunale o di società collegate al Comune)
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La storia completa dei 12 mesi che hanno portato alla prima clamorosa elezione di Federico Pizzarotti è nel mio libro “Il ducato 5 stelle”: lo trovate ancora alla libreria Mondadori in Ghiaia o tramite la casa editrice Fedelo’s
Leggi anche: Ilcielodiparma (con le puntate precedenti di Effetto P…) – I migliori ristoranti di Parma
Le 10 cose da non perdere a Parma – Il caso Guareschi – Parmateca
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P.S. – Nel nostro racconto incontreremo vicende giudiziarie in ordine cronologico: ovviamente, per ogni singolo caso il racconto può essere parziale e dovrà poi essere aggiornato nel tempo con i successivi sviluppi o gradi di giudizio. Per ogni eventuale imprecisione, ovviamente resto comunque a disposizione per le segnalazioni dei lettori. (g.b.)
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