Aveva appena 13 anni, e sapeva che la vita stava già scivolando via da lei. Sapeva, intuiva. E chissà se nella sua mente lucidissima sono passati altri pensieri, di fronte a quella ingiustizia impossibile da accettare.

Invece, Veronica ha trovato la forza di lasciarci degli arcobaleni sotto forma di poesia. Poesie di adolescente, eppure

arricchite da una maturità che colpisce e per certi aspetti sconvolge: parole di una saggezza e di una lucidità che ancora oggi colpiscono e sorprendono. Frasi semplici, che però contengono sempre qualche elemento di profonda riflessione.

E’ così anche per questa breve e tenera poesia, che nel 1988 (cinque anni dopo la scomparasa di Veronica Biancardi) fu pubblicata su una rivista, Pioner, che arrivava anche agli studenti dell’allora Unione sovietica… Sembra impossibile che 34 anni dopo quelle parole non suonino lontane e superate, bensì purtroppo attualissime. Eppure, proprio le parole di una ragazzina straordinariamente sensibile, che ho riscoperto grazie all’affettuosa segnalazione di papà Ettore, e le illustrazioni arcobaleno di Fabrizia Monticelli e Angela Bornia ci dicono quanto sia ancora importante “urlare” la Pace e combattere chiunque, in ogni parte del mondo, ancora crede alla stupidità orrenda della guerra.

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