Sarò breve. È stata una campagna elettorale non migliore ma neppure peggiore di quello che è Parma nel 2022. I candidati non hanno saputo volare alto? Beh, se è per quello neppure noi lo

abbiamo saputo fare. E se i candidati (parlo di tutti e 10 e anche di Canova e Roberti) ci hanno almeno messo la faccia, noi spesso ci abbiamo messo livore e miopia da tifosi.

Chi vincerà? Vincerà – lo ricordo ancora – un sindaco di minoranza, fra astensioni e voti ad altri. Quindi nessuno si illuda di poter fare crescere Parma governando da solo o limitandosi a consultare la sua squadra e la sua maggioranza (errore del decennio che sta per concludersi). Parma vincerà se il nuovo sindaco saprà “contaminarsi”, in senso positivo. Se non sarà un trinariciuto (di sinistra o di destra), ma saprà trovare strade non scontate, neppure per sé.

A Pietro Vignali vanno riconosciuti coraggio e impegno nel ri-mettersi in gioco. Ma poiché sono fra quelli che ancora credono nella distinzione fra destra e sinistra (pur nella loro speculare incompletezza), la mia scelta è sicuramente per Michele Guerra.

Ma dal giorno dopo, chiunque avrà vinto, che sia stato votato o no da noi, dovrà essere aiutato e pungolato (e criticato quando lo meriterà) , nell’interesse di Parma, che va ben oltre il nome di un sindaco.

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