Sono 7 ogni 100, e questa è una delle disparità che ci dicono di un mondo squilibrato. Un mondo e le sue città, perchè stiamo parliamo di Parma e delle sue strade: ed è qui che si rivela una toponomastica pesantemente al maschile, appunto con 7 targhe femminili ogni 100 strade dedicate a questo o quel personaggio. E le vignette? Quelle sono
nel libro da poco pubblicato a cura di Michele Belmessieri, aiutato nei testi da Giulia Carenzi e con altre collaborazioni, dalla Fondazione Bagnaresi al Comune alla Casa delle Donne al Centro studi movimenti.
La poetessa e la scienziata, la partigiana, la cantante, la campionessa sportiva. Per quanto assolutamente e troppo minoritaria, la sequenza delle targhe al femminile dice già tutto sui vertici che le donne sanno raggiungere non meno degli uomini in tanti campi. Storie di grande coraggio (come dimenticare la carissima Mirka Polizzi?) o storie di dedizione e di educazione: di un intero quartiere, come ricorda la storia di Maria Munarini nel Montanara.
Storie di eccellenza dopo un impegnativo percorso umile e ambizioso insieme, come per le Sorelle Fontana che da Traversetolo raggiunsero Roma e ne fecero una capitale mondiale della moda. Storie locali o di grandi donne che hanno fatto la storia del mondo. Nei giorni in cui l’ennesima guerra mette a nudo l’ennesima stupidità maschile all’ennesima potenza (Putin), quella di Belmessieri non è solo una interessante e gradevolissima pubblicazione, ma dovrebbe anche essere un impegno e uno stimolo a riequilibrare anche la storia, visto che a ogni strada corrisponde o dovrebbe corrispondere un modello di vita per noi.
E mi piace che in questa carrellata al femminile si sia trovato spazio anche per Veronica Biancardi e per le sue posie arcobaleno con l’incredibile saggezza di una ragazzina di 13 anni troppo presto strappata alla vita ma capace di lasciare messaggi positivi e di grande serenità.
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