Sì: stavolta va raccontata. Tolgo i nomi, anche se meriterebbero come nel calcio qualche settimana di pubblica squalifica, e lascio una piccola ma istruttiva esperienza social di questi giorni. Ecco la storiella: nel flusso della navigazione quotidiana su facebook, che abbina

post interessanti o istruttivi ad altri non esattamente imperdibili (compresi quelli di chi scrive, ovviamente), incappo in un post che ha per soggetto – o meglio per oggetto – la vituperata ex ministra Fornero. Che, sia detto per inciso, non mi è mai stata particolarmente simpatica: pur credendo alla buona fede, le sue mi erano sembrate comunque “lacrime di coccodrillo” e di persona troppo distante da chi viveva i problemi sui quali la sua riforma pensionistica stava incidendo (senza mai dimenticare anche il contributo che a quella situazione avevano dato i conti disastrati eredità del governo Berlusconi-destra del 2011 nel quale siedeva anche una debuttante Giorgia Meloni).

Ma qui non c’entra la simpatia nè la politica in senso stretto. Qui conta il contenuto, che vedete riprodotto nella foto in alto e nel quale già la premessa è illuminante: “Odio talmente la Fornero che il maschile ‘Tizio’ ci sta tutto”. E’ uno di quei casi in cui il temuto dilagante buonismo è quindi già stato aggirato… Poi le “notizie”: l’ex ministra Fornero (nel post ridenominata “Tizio”) ha creato il dramma degli esodati ma lei “è andata in pensione a 59 anni, con la bellezza di 18mila euro al mese. E ora la vediamo spesso in tv perchè si fa pagare 6500 euro a puntata…”.

Non è la prima volta che girano fake news del genere. E le imprecisioni, in buona o cattiva fede, arrivano sui social da sinistra e da destra: capita a tutti (compreso il sottoscritto) di andare troppo di fretta e quindi prendere un granchio. Ma qui la bufala è già stata smentita : https://www.fanpage.it/politica/la-bufala-della-fornero-andata-in-pensione-a-59-anni-con-18-000-euro-al-mese/

Allora, almeno in questo caso, ho voluto precisare che il post e i commenti si reggevano su una menzogna, su una “balla” come diciamo a Parma: e ho appunto unito il link all’articolo che smentiva questa grossolana bugia. E che in teoria avrebbe dovuto fermare i commenti, che erano su questo livello:

A quel punto non è che uno si aspetti dei ringraziamenti o degli elogi, visto il clima corrente. Ma il minimo dell’onestà intellettuale prevede quanto meno la presa d’atto dell’errore (però si chiama così solo se in buona fede) e la cancellazione del post. E non ha importanza che l’errore sia capitato a destra o a sinistra: le fake ci sono a volte da entrambe le parti, e quindi rimuoverle quando ci si accorge dello sbaglio è la regola più elementare.

Pensate che sia andata effettivamente così? Ingenui… Ecco invece le risposte:

Morale: la notizia è falsissima, e anche diffamatoria. Ma siccome la Fornero ha fatto una pessima riforma delle pensioni (cosa che in parte è vera) allora si merita questo e altro. Capito? Nel frattempo, Elon Musk sta riammettendo – dopo l’ineffabile responsabile morale dell’assedio di Capitol Hill – anche alcuni profili di odiatori su Twitter. Leggo che molte persone stanno per protesta abbandonando Twitter. Errore! Gravissimo. Lasciare strumenti così efficaci e capillari in mano a gente senza troppi scrupoli significa regalare a costoro l’arme più efficace: se c’è un momento nel quale rimanere, o rientrare, in Twitter, Facebook, ecc. è proprio questo.

Perchè la battaglia delle idee è sacrosanta ed è salutare per la democrazia. Ma la battaglia delle fake è ributtante. E rischia di abbassare ulteriormente l’asticella etica di una società che di abbassarsi ulteriormente non ha proprio bisogno…

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