SICUREZZA/1 – Ripeto quello che ho scritto ieri sera: 500 persone che sfilano in città, e soprattutto i problemi concreti che sollevano, non si possono e non si devono ignorare. Improvvido era stato chi

aveva liquidato la manifestazione precedente come “flop”: il problema non è solo “quanti”, ma anche e soprattutto il “che cosa” e il “perché”.

Detto questo, ora però resta un passo da fare anche per i manifestanti, che su 100 volte che parlano 99 volte si rivolgono solo al Comune e alla Polizia Locale, rendendo difficile credere alla “apoliticità” di queste manifestazioni. Serve dare la sveglia a tutti: al Municipio e alla Polizia Locale ma anche al governo, perché se vogliamo anche “i presidi e le retate” occorre che al Viminale si sveglino e dotino Parma di risorse e pattuglie di numero adeguato per polizia e carabinieri, per poter presidiare tutte le zone calde della città.

Altrimenti continuiamo a andare avanti per comizi contrapposti, poco credibili da una parte e dall’altra. E questo sì che sarebbe un vero flop. Per tutti e per Parma. (Qui sotto il titolo di oggi della Gazzetta)

SICUREZZA/2 – Partendo dalla stampa di destra.

Dato atto (vedi penultimo post prima di questo) della manifestazione di ieri, oltre all’allargamento del discorso (che non può essere solo questione di Comune ma che va allargata fino a Roma e al Viminale), c’è un’altra tessera del mosaico che va sistemata in modo obiettivo.

Di solito si parla della situazione di Parma quasi fosse una Caivano del nord. Ebbene: ieri il Giornale (organo giornalistico-politico affine a Mediaset) ha dedicato un’intera pagina alla delinquenza giovanile, alle risse, ai coltelli e ai “maranza”, come spesso si dice dei protagonisti.

Nella pagina si parla di Milano, Bologna, Firenze, Genova, Bergamo, Treviso: città governate dal centrosinistra come dal centrodestra e tutte alle prese con lo stesso problema. Parma non è neppure citata di striscio.

Questo ovviamente non è mezzo gaudio né tantomeno è un alibi per sottovalutare il problema. Però, sicuramente, serve ad avere la giusta dimensione del problema e delle possibili soluzioni, perché se parliamo di un problema nazionale si devono certamente spagliare i Comuni (tutti i Comuni, Parma compresa), ma anche il Ministro degli Interni. Altrimenti, se ci scordiamo uno di questi soggetti (qualunque sia) non stiamo facendo un discorso serio e non stiamo facendo il vero interesse di Parma, che è molto più importante delle nostre rispettive idee. 💛💙

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