Il piacere e la…Rabbia sono la sintesi migliore per una mattinata brescellese alla quale ho avuto
l’onore e davvero il piacere di essere invitato a dire due parole in occasione della mostra “Guareschi, Pasolini e…” è aperta fino al 30 settembre nella Sala espositiva in via Cavallotti 24, che si apre sulla piazza in cui (lo sapevate?) gli edifici hanno ancora le scritte in cirillico che simularono l’Unione sovietica nel set cinematografico del film “Il compagno Don Camillo”.
Una mattinata guareschiana, nel compleanno dello scrittore che proprio attraverso la versione cinematografica della sua saga su parroco e sindaco ha cambiato il volto e parte della vita della cittadina reggiana. Nella quale, e va detto alla faccia di ogni campanilismo ma anzi come esempio anche per future collaborazioni nell’interesse di tutti, le pellicole di Guareschi si sono talmente integrate che, oltre alla già citata piazza “sovietica”, Brescello è vestita di Guareschi con due musei, un…carro armato (funzionante ma per fortuna solo per manifestazioni rievocative e pacifiche!) e perfino oggetti diventati di culto, come la cappellina della Madonna del Borghetto e come il crocifisso che “recitò” nei film e che oggi guida la vera processione con la quale ogni anno a settembre si compie il rito della benedizione del vicinissimo Grande Fiume Po.
Dal sindaco Fiumicino ai responsabili del Museo brescellese e del “gemellato” Museo Cinema a pennello di Montecosaro di Macerata, che ha messo a disposizione il proprio interessantissimo materiale, è stata introdotta la finalità di questa mostra dedicata anzitutto a Guareschi ma anche a Pasolini e ai due insieme nel film-documentario La rabbia. Con qualche chicca dedicata ad aspetti meno noti dell’attività dello scrittore di Fontanelle. E a tutto questo ho cercato di aggiungere due parole sulla convinzione che La rabbia, e i suoi due diversissimi autori, abbia la capacità di parlarci e di spingerci a riflessioni preziosi anche dopo 62 anni in un mondo nel quale sono bastati 100 giorni per ribaltarne (fra insediamento di Trump e morte di Papa Francesco) gli equilibri. A quel film ho infatti dedicato un paio di anni fa una breve ricerca:

Fa quindi piacere questa iniziativa a Brescello, che vi consiglio di visitare. Ma fa anche un po’…rabbia, pensando che due anni fa – e ovviamente al di là del libriccino – avevo suggerito alle istituzioni locali di prendere spunto da quel 60° anniversario (ma poi le ricorrenze e gli occasioni non si esauriscono mai) per organizzare a Parma un convegno, che penso avrebbe avuto ed avrebbe qualche eco anche nazionale, proprio sulle analisi contrapposte ma lucidissime e spesso “profetiche” di Guareschi e Pasolini sull’Italia dal dopoguerra alle rispettive morti (1968 e 1975), ma spesso ancora capaci di illuminarci anche tanti aspetti del nostro complesso terzo millennio… Per fortuna ci furono altre iniziative, come le proiezioni e le mostre organizzate da Primo Giroldini e con l’intervento (anche su La rabbia al D’Azeglio) di Roberto Chiesi. Oggi Brescello ci dà un esempio, che anche a Parma sarebbe bello non lasciare cadere…
ILCIELODIPARMA.IT – Ultimi articoli:
- Sogno di una Parma di mezza estate
- Sicurezza a Parma: che cosa ne pensa l’Intelligenza Artificiale?
- Doppia Steccata
- Se dalla finestra si vedono balene…Il geniale MUMAB di Salso
- Turismo da rafforzare? Occorre una “metropolitana” culturale
Ambiente Antonio Mascolo arte Attilio Bertolucci Battistero Parma Benedetto Antelami Bernardo Bertolucci calcio Carlo Ancelotti Cinema Comune di Parma coronavirus Correggio Donne Elezioni comunali Parma 2022 federico pizzarotti fotografia Fotografie di Parma gazzetta di parma giornalismo giovani Giovannino Guareschi Giulia Ghiretti Inceneritore La rabbia Libri Libri recensioni Non è mai troppo Parma parma Parmabooks parma calcio Parma senza amore Parmigianità Piazza Garibaldi Pier Paolo Pasolini Poesia Politica psichiatria Sicurezza Sicurezza Parma Stefano Pioli Tea Ranno teatro Università di Parma volontariato
Lascia un commento